LE SOCIETA' ELETTRICHE - Società, Economia, Imprenditoria in MORMANNO tra '800 e '900

L’Autore, dopo aver accennato alla situazione della Società, dell’Economia, dell’Imprenditoria in Italia ed in Calabria ed aver tracciato l’evoluzione delle scoperte sull’elettricità e sulle turbine idrauliche, dopo minuziose ricerche nell’Archivio comunale e di alcune antiche famiglie di Mormanno, ricostruisce la storia sociale, economica e politica della cittadina alla fine del XIX secolo, e quella, straordinaria, delle Società elettriche di Mormanno, iniziata con l’ “Officina elettrica” dei fratelli Armentano che nel 1895 installarono sul fiume Battendiero la 3^ centrale idroelettrica in Italia.

PREMESSA Nello scrivere una storia locale i tré più consistenti difetti individuati dagli storici consistono nella “frammentarietà”, nella “dispersione” e nel “provincialismo”. Oltre a ciò sono stati evidenziati i limiti in “una propensione esageratamente cronachistica e prolissamente documentaria e discorsiva”! Comunque non si può negare la validità della storia “locale ; occorre però evitare che essa sia esaminata soltanto in senso “orizzontale” e vanno evitati gli eccessi del positivismo storiografico. La storia “locale” ha una sua validità se è capace di evidenziare il legame concreto con le vicende della storia nazionale e regionale.  Il Croce ha scritto che “finché, gli uomini non diventeranno incolori cittadini cosmopolitici, o almeno uniformi componenti di una vasta nazione finché la vita locale continuerà con le sue tradizioni, i suoi problemi e la sua fisionomia, la storia regionale continuerà anch’essa a vivere e ripugnerà ad ogni assorbimento, perché risponderà a un bisogno specifico. Successivamente B. Vigezzi ha affermato che la discussione sui caratteri e sugli scopi della storia regionale è stata vivace per tutto il nostro secolo e che solo nel secondo dopoguerra essa ha assunto dimensione europea, e che “la realtà regionale continua a richiedere mille accorgimenti prima di essere individuata, capita e giudicata”3. Il Romeo a proposito della storia locale, sosteneva che essa non deve perdere il collegamento con la realtà nazionale e non deve dimenticare che ogni sua vicenda “non può non essere strettamente legata all’attività del ceto dirigente”4. In uno scritto del 1971 G.Spadolini si è chiesto: «Qual è oggi la funzione della storia? Qual è il suo ruolo nella società 1 A. Caracciolo – P. Villani: Sugli studi di storia contemporanea. Proposte per un riesame critico in “Quaderni Storici, VII 1972. 2 B. Croce, Relazione all’assemblea generale dei soci, in “Archivio Stanco per le province Napoletane”, XXIV fase. l,pp, 165-166. 3 B.Vigezzi, la Lombardia moderna e contemporanea un problema di stona regionale, in Archivio Storico Lombardo, CI (1975), p.289. 4 R. Romeo, risorgimento e capitalismo, Bari, Laterza, ed. 1970, p.61. Questo lavoro è rivolto ai giovani ed alle future generazioni, affinché dalla conoscenza dello spirito di iniziativa, che ha caratterizzato l’agire di alcuni Uomini straordinari alla fine dell’800 e lungo i primi decenni del ‘900, possano trarre ispirazione per far sì che Mormanno possa ancora validamente inserirsi, ancorché essere elemento trainante, nel processo di sviluppo della nostra zona. Ciò, in verità, negli ultimi decenni non è più avvenuto, vuoi perché le maggiori forze politiche presenti in Mormanno hanno attuato una politica spesso clientelare, vuoi per una errata azione del Sindacato, convinto che il Sud, per progredire, doveva avere tutto dallo Stato e dagli Enti che lo rappresentano, accettando, anzi pretendendo, rendite parassitane o comunque improduttive. Ovviamente una simile “politica dell’assistenzialismo” non poteva non generare una “cultura dell’assistenzialismo”, per cui i giovani degli anni ’70 ed ’80 hanno preferito perseguire una interessata militanza politica, spesso ponendosi alla sequela del “personaggio” emergente e più “agganciato”, per ottenere un “posto”, vicino o lontano. Oggi che i nodi di quella errata politica (sradicamento – abbandono di mestieri – distruzione dell’artigianato – assopimento dello spirito d’iniziativa – ecc.) sono venuti al pettine, ritengo che una rivisitazione, pur parziale, della Mormanno “faro di cultura e di operosità “, a distanza di un secolo, sia non solo opportuna ma doverosa.

Mormanno 18/09/1995

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