Valdesi a Mormanno, in Calabria citra

Introduzione
Ringrazio di cuore l’Amico Saverio Napolitano 1, storico, per i suoi continui incoraggiamenti e la presentazione.
Ringrazio per avermi onorato di una benevola prefazione al te­sto il Prof. Alfonso Tortora 2.
Ringrazio vivamente, per le conferme linguistiche su alcune còsi cusèddri e proverbi, gli Amici prof. Giuseppe Cantisani e l’Ing. Francesco Regina, Murmannòli veraci, custodi di autentiche perle dialettali.
Ringrazio altresì il Sindaco Guglielmo Armentano e l’Assessore alla Cultura dott. Domenico Armentano per la loro pronta e cor­tese disponibilità.
1 napolitanosa@gmail.com
2 atortora@unisa.it

A  li  Murmannòli, di ghòj e di cràj.

Repetendum videtur ut non modo casus eventusque
rerum, sed ratio etiam causaeque noscantur.

E’ necessario che si conoscano non solo i casi e gli eventi
delle cose, ma anche la ragione e la causa di esse.

Tacito, Historiae, 1, 4

Premessa dell’autore

Essendo nato e vissuto a Mormanno per oltre 60 anni, il mio approccio con il dialetto è avvenuto sin da quando ho pronunciato qualche parola di senso compiuto.
Da allora il mio vocabolario dialettale si è ampliato sempre più sino agli anni dell’università, quando invece la tendenza, comune quasi a tutti gli universitari, fu quella di allontanarsene.
L’insegnamento poi ha ancor più accentuato quell’iniziale di­stacco.
Però nel fondo della memoria quel linguaggio è sempre rimasto intatto, tant’è che scorrendo il Vocabolario dialettale mormannese del prof. Paternostro pochissimi termini mi furono oscuri.
Ma un ritorno di fiamma, imprevisto, si è verificato durante la stesura di questa mia ricerca storica sui Valdesi a Mormanno.
Per avvalorare le tesi storiche ho dovuto riordinare le mie cono­scenze dialettali, anzi rafforzarle, inquadrandole, volente o nolente , in un contesto linguistico più ampio, e la ricerca approfondita sul vocabolario provenzale – francese e su quello occitano – italiano ha svelato singolari etimologie dei vocaboli dialettali di Mormanno, evidenziando che buona parte dei termini di quel dialetto (oggi purtroppo un po’ italianizzati), come con questa ricerca spero di dimostrare, sono lemmi di derivazione provenzale ed occitana……
…….La zona Lausberg
Mormanno è al centro di una particolare zona detta Area Lau­sberg dallo studioso Heinrich Lausberg che nel 1939, avendola per primo esplorata ed analizzata, ne segnalò l’estrema arcaicità.
Subito dopo anche il grande linguista G. Rohlfs  nel secolo pas­sato, essendo venuto in zona, e pure a Mormanno, evidenziava la singolarità dei dialetti nella zona al confine calabro-lucano, che per il suo grado di arcaicità è stata definita zona arcaica calabro-lucana.
Con il passare degli anni sempre più dialettologi hanno intra­preso lunghi studi su questa zona, un’area dialettale italo-romanza posta tra Calabria e Lucania, nota ormai come Area Lausberg.
Di tale area, nella quale esistono e si compenetrano molte parla­te che, nonostante discendano tutte dal latino volgare, presentano sistemi vocalici molto differenti l’uno dall’altro, si ricercano ancor oggi le cause, storiche e linguistiche, della sua peculiarità.
Per quanto riguarda il vocalismo, sono state individuate dagli studiosi più suddivisioni all’interno di quest’area che comunque di per sé costituisce un “unicum” dal punto di vista linguistico.
L’innovazione linguistica del sistema napoletano, infatti, non ar­riva a toccare questa zona lucano-calabrese, rimasta in tal senso più conservativa e arcaica.
Paolo Martino afferma: «Si può dire che i dialetti calabresi  sono tra i più studiati nella dialettologia italiana, anche grazie alla polemica tra i sostenitori dell’ininterrotta continuità della grecità (Rohlfs, Karanastasis, Hatzidakis, Kapsomenos, Caratzas, ecc.) e quelli della neoellenizzazione (Morosi, Battisti, Pagliaro, Alessio, Parlangeli, Falcone ecc.). Tuttavia molto resta ancora da fare, spe­cialmente nel campo del lessico e della semantica. Indagare a fon­do i vari comparti del lessico di un dialetto significa esplorare la cultura della collettività che lo parla».

Si spera, con questa ricerca, di contribuire all’intento di cui sopra.

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