Pregi e pericoli dei Mass Media 3

In effetti egli è talmente stordito ed assorbito dalle notizie più diverse e disparate, che a poco a poco s’immerge e sguazza in una specie di seconda realtà, ove tutto è «formidabile», eccezionale, importantissimo e quindi sempre più la realtà prima, quella vera, perde significato o appare lontana, particolare, minore, fugace.
E di colpo si ritrova, inconsapevolmente, insensibile nei confronti della realtà di tutti i giorni, dei problemi giornalieri.
Con indifferenza poniamo poca attenzione alle notizie che scorrono sullo schermo del televisore, con la mente ormai assuefatta, quasi addormentata, da acritici spettatori.
Preso dai problemi grandi scelti e diffusi dai media, non presta più attenzione ai problemi minori forse, ma sicuramente più reali.
Ancor di più i media inducono alla passività mentale: tutto è pronto e scodellato, non c’è che da attingere.
In tal modo si assorbono, con le diffuse analisi, le conclusioni altrui, con le descrizioni dei fatti, le scelte prospettiche ad uso del medium, e perciò ci si esprime mediante slogan, frasi fatte, luoghi comuni.
Ormai della realtà si colgono gli aspetti che i media propongono: ed avendo ora perso l’abitudine a ragionare, verificare, confrontare, si è capaci solo di recepire il ragionato dagli altri e, purtroppo, si è abbastanza soddisfatti di tutto questo.
La pubblicità commerciale poi, facendo leva sui desideri più profondi e inconsapevoli di ciascuno di noi, sviluppa una serie di riflessi condizionati.
Spendono gli sponsor, è vero, ma chiedono contenitori efficienti da riempire con la pubblicità, e i media sono pronti ad accontentarli.
Di fronte a questa marèa di subdoli messaggi occorre che tutti siamo più attenti e riflessivi.
Speriamo che lo spettatore o lettore, finalmente stanco d’essere considerato “oggetto”, riesca a trovare la forza, sempre più spesso, di spegnere il televisore o chiudere il giornale per poi guardarsi intorno e riflettere: sarebbe un atto rivoluzionario di portata davvero storica!

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