A Giuseppe Regina
Chiara la notte di un’afosa estate
quando, di luna e di morte
spietata falce, repente
tua giovane vita troncò.
Distrazione d’un attimo, velocità,
guasto, chi mai saper potrà!
Tua gioventù, tuoi verdi sogni
d’acciaio crudele mostro
impetuoso spense.
Muor giovane colui ch’al cielo
è caro , dicevano gli Antìchi,
e con essi, per consolare i Tuoi,
flebil mia voce rattristata fondo.
Mormanno 11 Luglio 2016
1 Verso con cui il Leopardi traduce una sentenza del poeta greco Menandro, come epigrafe al suo Canto Amore e Morte