Augurio per il SUD
Il divario tra il nord e il sud del Paese, proprio nei giorni dei festeggiamenti dei 150 anni dell’Unità d’ Italia, è salito al 40 per cento.
Posta uguale a 100 la media nazionale del periodo 2000-09, i dati di Confindustria evidenziano per il centro-nord un valore pari a 113,2 e per il Mezzogiorno di 75, con Milano a 145 e Napoli a 70.
E non c’è nessuna provincia del Mezzogiorno che arrivi al valore medio nazionale.
Il gap è una riprova delle conseguenze della forte recessione da un po’ in atto, che colpisce maggiormente le aree più deboli del paese.
Perciò alle prossime elezioni regionali il tentativo di risalita del Sud deve partire dall’approfondimento di questi allarmanti dati e non da sterili polemiche elettoralistiche, inutili e forse controproducenti a livello nazionale.
Intanto, oltre a discutere nei convegni, i primi a dover dimostrare di saper gestire, con oculatezza e rigore, molto meglio rispetto al passato, le risorse nazionali ed europee, sono i governatori, i Sindaci e i politici, di maggioranza e di opposizione, sotto il Garigliano.
I cittadini chiedono un’attenzione di primo piano e di qualità superiore, rispetto al passato, allo sviluppo, un grande e concreto sforzo, a livello regionale, per rilanciare gli investimenti, l’occupazione, il turismo.
Per combattere la criminalità, il trasformismo e la malapolitica non bastano, anche se sono utili, i libri di Roberto Saviano o qualche programma in TV.
E’ necessaria, moltissimo, la reazione della società civile, soprattutto dei giovani, per impedire che probabilmente continui a verificarsi al Sud il reclutamento e l’addestramento dei picciotti e al Nord il diffondersi delle varie organizzazioni criminali, che hanno ormai allungato i loro tentacoli.
Soprattutto, già alle prossime elezioni, è necessario un immediato e trasparente freno all’inserimento nelle liste elettorali di candidati vicini alla criminalità, inquisiti o anche “chiacchierati”, o comunque praticanti antico clientelismo.
I politici del Mezzogiorno, emulando questo governo “tecnico” , debbono impegnarsi per archiviare le brutte o mediocri pagine del passato e per tentare di elevarsi da servili comprimari a veri protagonisti, corretti e credibili, dell’auspicabile fattiva stagione di un nuovo Sud.
Anche a Mormanno auguro un ulteriore salto di qualità nel riappropriarsi di una pronta “fattività”, con un’azione amministrativa sempre più dinamica e risolutiva, onde evitare di abbassare ulteriormente il livello di un bicchiere, a mio avviso, già mezzo vuoto.