Mormanno.La Spicandòssa,un'erba una volta molto diffusa

 

La  Spicandòssa  o  Spicaddòssa

Quand’ero ragazzino ricordo che con mia nonna e mia madre, in primavera, andavamo talvolta, per raccogliere legna, nei boschi non molto lontani dalla Centrale idroelettrica Battendieri 1.
E lì scoprii un’erba molto odorosa, che mia nonna identificò come la “spicandòssa”, e mio zio a Scòrpani (al confine con Orsomarso) come la “spicaddòssa” , in italiano lavanda.
Allora ce n’era in abbondanza, ed un compaesano mi raccontava, qualche estate fa, che alcuni venivano dal Centro e Nord Italia con  camioncini per raccoglierla al fine di trasformarla poi in profumi.
Non so se oggi ce n’è ancora sui prati e boschi intorno a Mormanno.

Ho fatto delle ricerche che qui trascrivo:

Spicandòssa o SPICADDÒSSA è il nome d’una delle due specie di lavanda (lavandula spica) che si usava mettere nel mezzo della biancheria.
L’altra è la SPICANÀRDA (lavandula dentata). L’etimo risale alla sua forma di conocchia.
Il nome generico lavanda, con il quale siamo abituati a chiamare queste piante, è stato recepito letteralmente nella lingua italiana dal gerundio latino di lavare, quindi lavandula «che deve essere lavato/a», per alludere al fatto che questa specie era molto utilizzata nell’antichità (soprattutto nel medioevo) per detergere il corpo.
Il nome mormannese “spicandòssa” proviene probabilmente dal dialetto napoletano: “spicaddòssa”, spicandòssa, ma l’etimologia presenta qualche difficoltà.
Il prof Paternostro nel suo vocabolario sostiene: “spicandòssa” (lat.spicum+dorsum lett. spiga dei dossi) = lavanda; la lavandula spica.
Personalmente non ne sono convinto,( perché la lavanda fiorisce anche nei prati vicini al mare) e propendo, proprio per il suo profumo, un po’ più per “spica odorosa” , con la successiva elisione della prima e seconda vocale “O” e della “R” e conseguente raddoppiamento della “D” e della “S” cioè : spica (o) (d)d(or) ò(s)sa= spicaddòssa; ma occorrerà proseguire nelle ricerche etimologiche, sperando di avere fortuna.
La lavanda è una pianta molto rustica, che ben si adatta alle diverse situazioni climatiche e cresce spontanea nell’Italia meridionale e la ritroviamo nei terreni aridi e sassosi a formare dei bellissimi cespugli.
É dai tempi più antichi considerata simbolo della purezza, della virtù e della serenità, capace di attrarre verso il corpo energie positive.

In Egitto era uno dei componenti di un unguento che si scioglieva lentamente con il calore del corpo e lo profumava.

Era anche incorporata nell’olio delle lucerne per profumare i luoghi di culto.

Gli antichi greci la usavano nei riti di purificazione per allontanare ogni tipo di negatività e per favorire la felicità, l’amore e il raggiungimento della pace interiore.

Nei tempi moderni la lavanda è un’importantissima pianta officinale, utilizzata per la produzione di profumi ma anche utilissima per l’aromaterapia ed altri usi officinali, grazie alla sua ricchezza di sostanze aromatiche ed essenziali.

La Lavandula spica varietà angustifolia
Tra tutte le numerose varietà di lavanda usate a fini curativi, quella angustifolia, un tempo copiosa nei prati di Mormanno, viene ritenuta fondamentale per una serie di ragioni: innanzitutto l’olio essenziale prodotto dai suoi fiori risulta estremamente versatile in quanto si miscela bene con altri oli e inoltre gli vengono attribuite azioni terapeutiche molteplici.
In aromaterapia, viene utilizzata come antidepressivo, tranquillizzante, equilibrante del sistema nervoso, come decongestionante contro i raffreddori e l’influenza; viene inoltre ritenuta efficace per abbassare la pressione arteriosa, per ridurre i problemi digestivi ed è miscelata con altre sostanza omeopatiche per curare il mal di schiena e il mal d’orecchie.
È pianta molto visitata dalle api, che producono un miele di ottima qualità.
Queste piante contengono, tra i loro costituenti, anche olio essenziale, che possiamo descrivere come la particolare miscela di sostanze che conferisce il marchio olfattivo, il profumo.
Da un punto di vista energetico l’olio è l’anima della pianta, la matrice di quella “vis medicatrix naturae” di cui la pianta è portatrice.
Di fatto si tratta sempre di sostanze estremamente concentrate e quindi dall’azione molto potente e a volte tossica.
Prudenzialmente è meglio evitare di usarli internamente, non si utilizzano inoltre sui bambini, su soggetti anziani e defedati, sugli animali domestici.
Vanno evitati assolutamente in gravidanza!
Fanno eccezione a tanta doverosa prudenza pochi oli essenziali, tra i quali quello della “Lavandula vera o spica” , che può essere usato per la diffusione nell’ambiente, ma anche puro direttamente su pelle e mucose.
L’olio essenziale di lavanda è un potente antisettico, è balsamico, antispastico, sedativo, rilassante; agisce sulle contratture e sugli spasmi viscerali (coliche, dolori mestruali, colite, …).
Per questi scopi è utile aggiungerne 2-3 gocce a 3 cucchiai da minestra di olio extravergine d’oliva o di mandorle, con cui fare massaggi sulla zona da trattare, sulla regione lombare e cervicale. E’ un buon trattamento per i crampi. La stessa diluizione è utile massaggiata sul torace e sulla schiena in caso di bronchite e tosse convulsiva, specie dei bambini, cui procura anche un sonno sereno. I massaggi del collo danno sollievo alla contrattura e favoriscono il rilassamento e il riallungamento muscolare.
Con le stesse dosi si prepara un eccellente doposole, in cui l’effetto lenitivo ed eudermico della lavanda calma l’arrossamento, il dolore e il senso di calore.
Una goccia di olio essenziale di lavanda puro:
• toglie immediatamente il prurito da punture di zanzara,
• applicata alla punta dello sterno fa cessare il singhiozzo,
• massaggiata sulle tempie dà sollievo alle cefalee e alle tensioni da bruxismo,
• su un foruncolo infetto ne facilita la risoluzione, grazie all’azione microbicida,
• distribuita sulle screpolature perinasali da raffreddore, le disinfiamma e disinfetta, mentre, grazie all’odorato, i principi curativi raggiungono l’interno dell’organismo ed i polmoni, dove avvengono gli scambi.

 

Leave a comment

Send a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *